La conferenza stampa del Presidente ha funzionato... ...per qualche giorno ancora!


Accolta solo venerdì 16 luglio nel pomeriggio la richiesta di riportare a 3 mc/sec la portata della fornitura per uso irriguo; la levata di scudi del presidente Torchia ha funzionato, almeno per ora!

Venerdì mattina erano stati presenti, a sostegno alla conferenza stampa di denuncia dell’emergenza acqua voluta dal Presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Crotonese Roberto Torchia, il Direttore di Coldiretti Calabria Francesco Cosentino, il Consigliere Regionale Pietro Molinaro, la Consigliera Regionale Flora Sculco, l’Assessore del Comune di Isola Capo Rizzuto Fauci, il Commissario Sorical Cataldo Calabretta ed i rappresentanti degli agricoltori di Cutro ed Isola in stato di agitazione per la già ridotta portata di acqua che da giovedì mattina che aveva messo fuori uso gli irrigatori di molte zone alte delle colture dei loro territori. Da parte di tutti c’era, ed ancora c’è fino a dopo almeno mercoledì 21 p.v., l’allarme anche per il mancato riconoscimento dei 4 milioni di metri cubi che servono per terminare la coltura estiva e per gli altri nove necessari per quella invernale che comprende quella dei finocchi. Emergenze su emergenze che incombono sulla situazione generale che vede sconvolgere i principi di priorità dell’idropotabile e dell’agricolo che devono così sottostare a quello dell’uso industriale che è ad appannaggio solo di un privato.

Nel pomeriggio della stessa giornata è arrivata la comunicazione del Dipartimento Regionale alla gestione del Demanio idrico calabrese, ha infatti autorizzato A2A ad incrementare i rilasci dalla Diga di Migliarite. Non vi può ancora essere però alcuna soddisfazione per la “toppa” di qualche giorno: infatti l’autorizzazione è solo fino a mercoledì 21 p.v., data in cui ci sarà un tavolo tecnico che auspichiamo possa affrontare, finalmente, la questione in maniera strutturale.

La denuncia, infatti del presidente torchia è stata nuovamente circostanziata tanto da ripartire dall’acqua che arriva dalla Sila e dai suoi laghi artificiali:

E’ oramai urgente fare chiarezza su chi vuole (e chi no), ha dichiarato subito Torchia che si è fatto coadiuvare anche da un video, su chi vuole stare dalla parte degli interessi pubblici e collettivi sul tema della proprietà, della distribuzione, dell’uso e degli interessi economici che governano l’acqua in Calabria e nella provincia di Crotone in specifico. Noi riteniamo ingiuste le regole relative ai rilasci dei volumi di acqua da effettuare verso il Consorzio di Bonifica e quindi verso i diritti dell’intero comparto dell’agricoltura ed anche verso gli usi civici dei cittadini di alcuni comuni che dipendono direttamente da questi stessi volumi. Partiamo da queste dighe silane, perché tali sono i due laghi Arvo ed Ampollino (e non dovremmo mai lesinare elogi alla lungimiranza di chi decise, già ad inizio 900, e mise mano alla costruzione di questi serbatoi artificiali), anche perché la gestione dei privati, effettuata fino ad oggi, asseconda interpretazioni di regole vigenti che non si ha volontà di cambiare.

Queste regole, attualmente in vigore, sanciscono che i rilasci dell’acqua pubblica di proprietà della Regione Calabria, sono disciplinati in una Convenzione redatta e firmata nel 1969, a quella data, per quanto riguarda la produzione di energia elettrica (che come vedremo è centrale), vi era un regime di monopolio statale. Ma né l’evoluzione della normativa, né la privatizzazione della stessa Enel, né la liberalizzazione del mercato, né la vendita di alcune linee produttive ad altre società, e nemmeno la legge Bersani  hanno potuto (e voluto) determinare che si scrivessero nuove regole che rispettassero principi giuridici di fonte primaria che sottopongono l’uso industriale dell’acqua a quello idropotabile ed agricolo.

Si arriva così fino al 2010, data in cui risulta che A2A, che ha chiesto il nulla osta alla Regione Calabria per il subentro (ad Enel) nella Concessione per uso idroelettrico e quindi, di fatto, nella gestione delle tre centraline che sono Orichella (con il 1° salto), Timpagrande (con il 2° salto) e Calusia (3° salto); centraline tutte facenti parte del bacino del fiume Neto; salti pensati e regolati  appunto dai serbatoi Arvo, Ampollino ed anche del Savuto (che è un bacino allacciato); salti produttivi di soldi privati, tutti collegati tra loro ed aventi un volume utile di regolazione complessivo di 135 milioni di m3 di acqua. A valle, dunque al 1° Salto, vengono rilasciati annualmente, per convenzione, circa 24 milioni di m3 di acqua per integrare i fabbisogni irrigui della Valle del Tacina e di Isola Capo Rizzuto tramite l'alimentazione del Lago S.Anna dotato di una capacità di circa 16'000'000 m3.

A valle della centrale A2A di Calusia (al 3° salto) il volume d’acqua nella disponibilità del Consorzio, cioè proveniente dai rilasci di A2A, è pari a 94.608.000 m3. La concessione destina così acqua all’irrigazione dei terreni di fondovalle del Neto, agli usi idropotabili per la Città di Crotone (So.Ri.Cal) e Rocca di Neto, nonché al co-uso idroelettrico. Subito dopo, a valle dello scarico A2A, le acque vengono recapitate in una vasca di compenso – la vasca di Calusia – dal volume di 880.000 m3, e da qui, e solo da qui, vengono convogliate per gli usi secondo la suddetta concessione. Tale vasca, gestita dal Consorzio di Bonifica, intercetta l’acqua derivata direttamente dallo scarico A2A.

Prima di arrivare ai dati ambientali certi che ci sveleranno cifre di acqua davvero incredibili, tanto altro ci sarebbe da dire sulle anomalie della Convenzione del 1969, come il fatto che preveda che la stagione irrigua inizi il 1° maggio e termini il 30 settembre, quindi come se esistessero solo le colture estive stagionali mentre solo la coltura dei finocchi è diventata poi centrale negli interessi dell’intero comparto agricolo crotonese; e poi tanto, troppo, ci sarebbe da dire su come sia permesso ad A2A di chiedere indennizzi per ulteriori rilasci vantati dalle società precedenti e come la stessa A2A sia subentrata a questi stessi diritti.

E’ infatti da un decennio che, di fronte a qualsiasi emergenza (e mica solo quella dei finocchi), l’unica soluzione sia stata quella del riconoscimento, da parte della Regione Calabria, di un indennizzo a favore di A2A  per la mancata produzione di energia elettrica in seguito al trasferimento di determinati volumi di acqua dal bacino del Neto, al bacino del Tacina.

Tale trasferimento, ha sempre sostenuto il privato, comporta la perdita di due dei tre salti; il privato dunque, secondo quanto sancito dalla concessione per la gestione delle centraline idroelettriche, deve essere garantito anche se quel privato ieri era ente pubblico con monopolio, ed oggi è “solo” uno dei tanti privati che monetizza sull’uso dell’acqua pubblica.

Comunque, possiamo e dobbiamo condividere tutti, che sia oramai pacifico affermare che, tutte le parti in gioco, hanno la piena consapevolezza che la causa dell’emergenza acqua non derivi dalla mancanza della risorsa acqua; e dunque riconoscere che il problema è normare la concorrenza  tra produzione elettrica (da una parte) ed uso civico e produzione agricola, dall’altra. L’interesse di produrre energia è di A2A (un privato), l’interesse di rimanere in Calabria, di poter condurre le proprie imprese agricole, di poter contribuire all’incremento del Pil della Regione Calabria è degli agricoltori del Crotonese che, contestualmente, si sono sempre impegnati e s’impegnano a servire anche gli usi civici di molti concittadini della provincia di Crotone (quelli di Isola Capo Rizzuto, Cutro, Rocca di Neto e Crotone su tutti).

Torniamo dunque a chiedere, quello che, come Consorzio di Bonifica, abbiamo chiesto nelle molteplici riunioni: il rispetto del principio giuridico generale che, fra i diversi usi della risorsa acqua, concede priorità assoluta per l’uso idropotabile con, a seguire, quello in agricoltura e, solo infine, quello dell’uso industriale. In Calabria questo non avviene! Basti pensare che non vi è alcun obbligo per il Concessionario A2A di conservare il più possibile di acqua nei due serbatoi-laghi: lo hanno denunciato assieme a noi, sindaci ed associazioni di categoria. 

Altrettanto certo è che alcune scelte strategiche non sono più rinviabili! E a farle deve essere la Regione Calabria, nessun altro!

E vi è molto di più che una mera scelta politico-istituzionale, e lo dimostriamo in questo video documento (di cui sotto c’è un frame n.d.r.)che riprende dati ministeriali resi da A2A stessa e con immagini inequivocabili: A2A, per rispondere a obiettivi economici  da produzione elettrica, ha rilasciato e rilascia enormi volumi di acqua in mare. E’ qui evidente dalla portata che è possibile osservare dalle immagini da drone che, A2A, dopo aver prodotto energia con tre salti in tre diverse  turbine, consegna acqua solo in parte al Consorzio: si tratta di circa 100  milioni di m3 che devono servire al fabbisogno dell’idropotabile della città di Crotone, di Rocca di Neto più le necessità dell’irrigazione  in agricoltura nel bacino del  Neto.  La restante parte, cioè circa 210 milioni di m3  va a finire in mare così come da queste immagini inequivocabili!

Questo desumibile anche da dati ufficiali, che non sono nostri e nemmeno della Regione Calabria, che anzi avrebbe potuto e dovuto ricavarseli in un’azione di vigilanza del bene pubblico di proprietà; questi dati infatti sono sono desumibili dalle Dichiarazioni Ambientali pubblicate dal Ministero rese da A2A stessa: da questi dati emerge che il quantitativo medio annuo scaricato dalla centrale di Calusia è stimato a circa 308.500.000,00 m3 all’anno.

E siccome il totale dei rilasci reali verso la Bassa Valle del Neto (fra potabile, irriguo ed industriale) è stato valutato, sempre sulla base degli stessi dati, in circa 82.500.000 m3/all’anno, il risultato, confrontando rilasci con la disponibilità complessiva ottenuta da A2A, emerge con chiarezza che circa 226.000.000 m3di acqua all’anno, finiscono a mare.

Si parlerà di questo nel tavolo di mercoledì prossimo? E, soprattutto, si cercherà una soluzione per la coltura estiva ed invernale di questo anno? O dovremo attendere la scadenza del 2029 della convenzione?

Nel frattempo non mi resta che ringraziare TUTTI gli organi di stampa che ci hanno permesso di affrontare questa ennesima emergenza! Ma non è possibile dover alzare scudi, o ancora peggio attendere che esploda nuovamente l’esasperazione degli agricoltori!

Immagini della Conferenza Stampa di venerdì 16 luglio 2021

L'acqua a mare! (sig!)

Parte della rassegna stampa:

Rai 3 Calabria https://www.rainews.it/tgr/calabria/notiziari/index.html?/tgr/video/2021/07/ContentItem-65a9bc30-e411-4bb4-a808-038c2c60e1e1.html

nei titoli ed al minuto 4.30 sopra nel servizio delle 14.00 ed al minuto 5.35 nel servizio delle 19.00 sotto:

https://www.rainews.it/tgr/calabria/notiziari/index.html?/tgr/video/2021/07/ContentItem-dea08714-a1a5-4fc9-8b17-6c041ea05101.html

 

Il Crotonese https://www.ilcrotonese.it/consorzio-di-bonifica-pressioni-al-consiglio-anche-attraverso-la-regione/

 

RTI Calabria https://rticalabria.tv/videogallery/crotone-conferenza-stampa-consorzio-di-bonifica-ionio-crotonese/?fbclid=IwAR0ZAmpWKidb_Ex1aN08yaX3M2bFSdOAcdqNFK9RIkDLT8RsBEQcR2B7toI

 

Esperia Tv https://www.facebook.com/136060686588664/videos/802938453700195

 

Crotoneinforma https://www.crotoneinforma.it/video/crisi-idrica-la-protesta-del-consorzio-di-bonifica/

 

Agronotizie https://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2021/07/16/calabria-la-siccita-cinge-d-assedio-l-agricoltura-regionale/71155

 

La C news https://www.lacnews24.it/ambiente/crotone-e-emergenza-idrica-in-agricoltura-l-acqua-non-basta-piu-_139843/?fbclid=IwAR2PJFQv1oK3hHlYcpMzWzLByFsLJv7UOVACUP1obxlQTi8n37ue6NbXAYQ

 

RadioStudio97 https://www.radiostudio97.it/podcast/c/0/i/57736683/audio-454

 

Ringraziamo per la consueta sensibilità anche Gazzetta del Sud, Quotidiano del Sud, Calabria 1 e Crotone ok!


Pubblicata in data: 19/07/2021


Ultimo aggiornamento: 01/01/1970 00:00:00