L'incivilta' non aiuta nessuna legittima istanza: anzi...


Venerdì scorso il Presidente Torchia ha reputato opportuno convocare una conferenza stampa dopo aver denunciato, in un esposto, i fatti che lo hanno costretto a rivolgersi, negli ultimi 15 giorni, più volte alle forze dell’ordine.

Per ultimo, e non la più grave, è stata la situazione che ha visto infuocata la seduta di insediamento del nuovo Consiglio dei Delegati del 19 novembre. Riunione che è stata definita dal presidente riconfermato “una brutta pagina che nessuno poteva preventivare”.

Ma al centro della conferenza stampa Roberto Torchia ha voluto subito sottolineare l'equivoco di fondo: c’è chi ha interesse a scambiare il Consorzio come chi deve risolvere il problema dell'acqua mentre, gestendo risorse quantitative scarse in favore della produzione di energia, riesce, con mille miracoli, a fornirla comunque a tutti.

Per questa ragione ha rammentato, circostanziandolo, il ciclo dell’acqua nella provincia di Crotone; ribadendo che le ragioni del mondo agricolo nel pretendere quantità e rilasci che in questa regione sono pure possibili grazie alla lungimiranza di poter attingere a laghi artificiali, sono da sempre ragioni e risposte della mission del Consorzio stesso; in questo ultimo biennio in particolar modo sono divenute ragioni e studi alla base di una battaglia politica, istituzionale e sindacale che ha visto accanto al Consorzio la sola Coldiretti.

Detto ciò e ringraziando dipendenti, struttura, sindacati e nuovi consiglieri, il Presidente Torchia ha voluto ribadire che  “alcuni paletti devono essere messi, ed alcuni comportamenti non possono essere accettati in un contesto di civiltà”.

Ed è dunque iniziato il racconto di Roberto Torchia circa le elezione dei consiglieri delegati nella (unica) lista di Coldiretti che ha pensato di coinvolgere i coltivatori agitati per via delle carenze dell'acqua per gli ortaggi e finocchi; per fare in modo che si rendessero conto e che facessero ancora più forte ed incisiva una battaglia istituzionale. Quindi è stato inserito nella lista dei candidati il Signor Nicastro esterno all'organicità di Coldiretti, unica (necessario ripeterlo e sottolinearlo) ad aver presentato lista elettorale. Subito dopo le elezioni, però, lo stesso gruppo, con a capo il rappresentante entrato in Consiglio solo grazie all'ospitalità della Coldiretti, rivendicava di entrare anche nella Deputazione (organismo esecutivo) pretendendo anche il ruolo di vice presidente, perché a loro dire “il lago di S. Anna è nel territorio di Isola e dobbiamo comandare noi” (giusto per riferire l'unica frase riportabile).

Lo stesso presidente Torchia ha dunque comunque cercato di avviare un ragionamento, ma invano. Ed è così che denuncia, Torchia, una doppia morale della politica, che è consapevole a parole ma poi spesso è molto, troppo, evanescente quando si tratta di fare delle scelte; denuncia che sarà ancora più chiara nella circospezione degli eventi.

Lamenta, il Presidente, che le pressioni sono cominciate già da 10 giorni prima, quando un gruppo di agricoltori si è recato alla Coldiretti Cosenza per perorare la loro causa e venerdì mattina circa 30 persone hanno occupato la sede del Consorzio; sempre con un crescente atteggiamento davvero inenarrabile.

Il Presidente Torchia è così andato in Questura per esternare l'accaduto e chiedere consigli, facendo pure istanza per chiedere alla Polizia di essere presente alla importante riunione dell'insediamento del Consiglio che avrebbe dovuto votare (così come comunque è poi accaduto) gli organismi. Lunedì è stato chiesto un altro incontro al Consorzio e si presentano in ufficio circa 30 persone nell'ufficio di presidenza, e gli insulti e le minacce sono aumentati. Parlato con i consiglieri per le vie brevi, si è deciso di andare avanti lo stesso. Mezz'ora prima del Consiglio sono arrivate le solite 30 persone ad occupare la sede ed è subito intervenuta la Digos di fronte alla quale sono proseguite minacce ed improperi.

Nello stesso giorno, intorno all'una e mezza il Presidente aveva pure ricevuto una telefonata in cui un funzionario della Regione gli chiede, a nome del presidente Oliverio, di rinviare il Consiglio. In questa incresciosa telefonata Roberto Torchia ha fatto comunque notare come reputasse assolutamente inopportuna la stessa telefonata, ed ancora più il contenuto della stessa. E le perplessità riguardavano sia l'indipendenza amministrativa che i termini imminenti di scadenza del provvedimento di seduta del Consiglio, ma, soprattutto, per i condizionamenti ed i modi che sarebbero dovuti essere ritenuti da tutti inaccettabili ed irricevibili. Ma forse qualcuno aveva proprio l'interesse di spostare le istanze che vedono il Consorzio di Bonifica chiedere con carte, studi ed argomentazioni circostanziate la rivisitazione di una convenzione di concessione dell'acqua datata 1969!

Da sottolineare che i dipendenti, riunitisi in autoconvocazione il giorno dopo il Consiglio, assieme alle rappresentanze di CGIL, Cisl e Uil, hanno prodotto un documento di solidarietà che qui riportiamo:

Al Presidente Roberto Torchia

                Abbiamo appreso dell’aggressione di ieri durante i lavori di insediamento della massima assise del “nostro” Consorzio di Bonifica Ionio Crotonese.

               Abbiamo deciso di autoconvocarci in Assemblea alla presenza dei sindacati provinciali e delle RSU per far sentire, forte, il nostro sdegno e la massima solidarietà nei suoi confronti, dell’Amministrazione e dei colleghi che hanno dovuto subire, ieri e non solo ieri, attacchi e comportamenti assolutamente incivili ed ingiustificati.

               La schiena dritta mostrata ieri nel concludere i lavori del Consiglio dei Delegati significa, per noi tutti, un ulteriore passo verso una svolta totale nell’amministrazione di servizi essenziali per l’agricoltura e gli utenti pubblici e privati che si moltiplicano sempre di più rispetto ai consorziati stessi.

               Cercheremo di fornire suggerimenti ed ancora maggiore impegno nel trovare soluzioni organizzative sempre più efficaci affinchè non solo non debbano e non possano ripetersi episodi gravi come quello di ieri e dei giorni passati, ma al fine, soprattutto, di mettere in rilievo le tante pratiche positive attuate dai nostri uffici tutti nell’obbiettivo comune e quotidiano di creare, tutti assieme, ulteriori anticorpi affinchè il lavoro di tutti sia rispettato e tutelato da oscenità di questo tipo in ogni sede ed in ogni singolo momento dell’espletamento delle nostre funzioni professionali e delle vostre funzioni amministrative e di indirizzo.                     

                                                                        I dipendenti tutti!


Pubblicata in data: 25/11/2019


Ultimo aggiornamento: 01/01/1970 00:00:00