Anche il nostro Consorzio protagonista al REPORT ANBI "MANUTENZIONE ITALIA: AZIONI PER #ITALIASICURA"


Ieri giovedì 22 Settembre dalle ore 9.30, nella Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a Roma,

ANBI e Struttura di Missione #italiasicura hanno presentato, alla vigilia della discussione sul bilancio dello Stato, il piano di interventi ed investimenti necessari, regione per regione, per ridurre il pericolo di frane, alluvioni ed allagamenti “Manutenzione Italia – Azioni per l’Italia sicura”

 

Sono intervenuti: Gianluca Galletti, Ministro Ambiente; Francesco Vincenzi, Presidente ANBI; Erasmo D’Angelis, Capo Struttura Missione #italiasicura; Mauro Grassi, Responsabile Struttura Missione #italiasicura; Ermete Realacci, Presidente Commissione Ambiente Camera Deputati; Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia Romagna; Vittorino Facciolla, Assessore Ambiente Regione Molise; Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI.

Nel prendere atto del profondo cambiamento, verificatosi con la scelta del Governo di privilegiare la prevenzione rispetto all’intervento in emergenza come testimonia l’aver voluto creare l’Unità di Missione prima e “Casa Italia” poi, l’ANBI chiede l’assunzione di ulteriori scelte forti nella direzione della concretezza, tenendo conto del contributo progettuale dei consorzi di bonifica e del ruolo, che svolgono sul territorio del nostro Paese per la riduzione del rischio idrogeologico.”

Francesco Vincenzi, presidente di ANBI, ha introdotto così i lavori per la presentazione del report “Manutenzione Italia 2016 - Azioni per l’Italia sicura”, svoltasi a Roma, presente anche il ministro dell’ambiente, Gian Luca Galletti. Questi, concludendo i lavori coordinati da Massimo Gargano (direttore generale ANBI), ha ribadito come, in materia di prevenzione idrogeologica, il problema non sia la disponibilità di risorse (ai circa 2 miliardi reperiti dalla Struttura di Missione nelle more dei bilanci pubblici si somma un altro miliardo di stanziamenti), ma la capacità di spesa; in questo, ha indicato come il Piano di progetti definitivi, redatto dall’ANBI, sia non solo un esempio da imitare, ma un patrimonio da cui attingere. “Dobbiamo aprire i cantieri!” ha più volte sottolineato.

Nella sintesi che vi proponiamo (per l'intero report basta cliccare qua) la grande soddisfazione di vedere riconosciuto il ruolo dei Consorzi di Bonifica dai massimi rappresentanti dello Stato è certo superiore a quella dei nostri progetti contenuti nel piano relativo agli interventi previsti in Calabria ed il ruolo dell'intero sistema messo in piedi dal Consorzio di Bonifica Ionio Crotonese.

Secondo dati del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, il 9,8% del territorio nazionale è costituito da aree ad elevata criticità idrogeologica; si tratta dell’82% dei comuni, dove si stimano a rischio 6.250 scuole, 550 strutture sanitarie, circa 500.000 aziende (agricole comprese), 1.200.000 edifici residenziali e non.

L’intensa urbanizzazione, sviluppatasi senza tenere in alcuna considerazione le aree fragili dal punto di vista idrogeologico (alluvioni, frane, dissesti), il contemporaneo abbandono delle aree collinari e montane da parte della popolazione e delle attività agricole, i cambiamenti climatici hanno acuito la fragilità del territorio.

Non è possibile stimare il valore della sicurezza, ma quello del costo del dissesto idrogeologico sì:  2,5 miliardi di euro all’anno.

Il totale dei comuni italiani interessati da aree con pericolosità da frana e/o idraulica risultano pertanto 7.145, pari all’88,3%, mentre i comuni non interessati da tali aree risultano solamente 947.

La superficie delle aree classificate a pericolosità da frana elevata o molto elevata e idraulica media ammonta complessivamente a 4.774.700 ettari, pari a 15,8% del territorio nazionale.

La popolazione italiana a rischio frane è 5.624.402 abitanti (1.224.000 abitanti nelle aree a maggiore pericolosità), le imprese a rischio sono 362.369 (79.530 nelle aree a maggiore pericolosità), 34.651 sono i beni culturali a rischio (10.335 nelle aree a maggiore pericolosità), le superfici artificiali si estendono su ha. 1.830.300 (ha. 376.300 nelle aree a maggiore pericolosità).

Così come alti i dati rispetto la popolazione a rischio alluvioni

Il consumo di suolo in Italia continua a crescere, pur segnando un importante rallentamento negli ultimi anni: tra il 2013 e il 2015 le nuove coperture artificiali hanno riguardato altri 250 chilometri quadrati di territorio, ovvero, in media, circa 35 ettari al giorno. Una velocità di trasformazione di circa 4 metri quadrati di suolo che, nell’ultimo periodo, sono stati irreversibilmente persi ogni secondo. Dopo aver toccato anche gli 8 metri quadrati al secondo degli anni 2000, il rallentamento iniziato nel periodo 2008-2013 (tra i 6 e i 7 metri quadrati al secondo) si è consolidato  negli ultimi due anni.

I dati della rete di monitoraggio mostrano come, a livello nazionale, il suolo consumato sia passato dal 2,7% degli anni ’50 al 7% sper il 2015, con un incremento del 4,3 % e una crescita percentuale del 159%

Il Piano ANBI per la Riduzione del Rischio Idrogeologico “Manutenzione Italia 2016 – Azioni per l’Italia sicura” prevede complessivamente 3.581 interventi, articolati per regione e perlopiù corredati da progetti definitivi ed esecutivi (serve solo il finanziamento) 

L’IMPEGNO DEI CONSORZI DI BONIFICA 2016

PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO

ecco il dettaglio della Calabria raffrontato sul totale

 

REGIONE

Interventi proposti

Proposte

presentate

Euro

Calabria

Sistemazioni idrauliche e forestali, consolidamento argini, briglie e difese spondali, ripristino sezioni idrauliche di alvei e canalizzazione di bonifica, opere di regimazione del reticolo idraulico minore, contenimento frane.

 

103

189.453.014,30

 

 

TOTALE

 

 

 

 

 

3.574

 

 

8.006.076.521,54

     (per l'intero report basta cliccare qua)


 


Pubblicata in data: 23/09/2016


Ultimo aggiornamento: 01/01/1970 00:00:00